Tutti gli interventi chirurgici devono essere preceduti da un ampio ed esauriente accertamento clinico che accerti la compatibilità dello stato di salute con l’intervento desiderato. Ciò è ancor più vero se l’intervento è finalizzato al miglioramento estetico come il lifting del viso.
Esami pre-operatori del lifting del viso
Per gli interventi di ringiovanimento del volto eseguiti in anestesia locale con o senza sedazione, sono necessari gli esami clinici pre-operatori del sangue (emocromo completo, PT, PTT, glicemia, azotemia), con una valutazione cardiaca attraverso l’elettrocardiogramma.
Nel caso si esegua il lifting in anestesia generale, può essere consigliabile fare anche una radiografia del torace se il paziente è fumatore o maggiore di 40 anni.
In caso di dubbi preoperatori il chirurgo dovrà richiedere approfondimenti clinici per non sottoporre il paziente a rischi evitabili.
Anestesia
Per eseguire il facelifting si può ricorrere ad anestesia locale, spesso però associata a sedazione oppure ad anestesia generale. Oggi le tecniche anestesiologiche sono focalizzate a conciliare una buona analgesia intraoperatoria con una rapida e completa ripresa funzionale post-operatoria. L’anestesia deve essere sempre personalizzata in funzione del tipo di paziente, della complessità della procedura e dei tempi chirurgici stimati.
In tutti gli interventi chirurgici di una certa complessità come certamente il lifting è indispensabile la presenza continua dell’anestesista e la monitorizzazione della funzione cardiorespiratoria e pressoria.
Dopo l’intervento di ringiovanimento facciale è necessario tenere il paziente operato sotto osservazione per un periodo adeguato di tempo, con la finalità di controllare lo stato e le condizioni generali.
La profilassi antibiotica (prevenire infezioni) può essere consigliabile anche se non indispensabile, tranne che nei casi in cui è d’obbligo per concomitanti patologie (diabete, prolasso mitralico, etc.). La profilassi antitrombotica (prevenire la formazione di trombi) non viene eseguita normalmente (tranne in casi specifici in cui se ne presenti l’indicazione) in considerazione delle caratteristiche della procedura operatoria e del rischio di complicanze coagulative che, nella fattispecie, potrebbero dare problemi importanti.